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four tone of Pink, red, black sweater

by Pink, red, black sweater

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1.
strabordati 03:58
2.
dolphins 03:19
3.
film works 04:03
4.
5.
the end 06:52
6.
nouvelle 01:48
7.
noiose 02:06
8.
george trio 00:58
9.
gasp 03:02
10.
11.
marcia 04:54
12.
o r 02:43
13.
culo 01:07
14.
four tone 15:43

about

Labile ambientazione cinematica che prende forma da una “land–art” sfasciata, sonorizzata da tre laptop, due chitarre elettriche, basso, tastiere, voci, percussioni, oggetti e field recordings. In un era di citazionismo, citazioni e sottocitazioni aleggiano di tutte le correnti tortuose della storia della musica. Un esercizio comunicativo di emozioni a basso costo. Rimescolamento dei cardini e delle predisposizioni allo smembramento applicativo. Ricerca dell’effetto casuale come evento magico e irriproducibile, alla scoperta di altre sfumature polisemiche possibili; possibili grazie a qualcosa o ognuno, ma non dai musicisti, forse dal tempo che scandisce, dall’ascoltatore o dalle variazioni meteorologiche. Il concetto di arte appesa a un filo. Il tutto sbocciato dalle e riappoggiato sulle meravigliose immagini che fuoriescono dai nostri occhi.

È complicato formulare un’analisi appropriata su questo progetto. Posizionarlo in un contesto storiografico; forse non ci interessa, non lo vogliamo (Il tutto deriva perlopiù dalle più sparute e non precisate avanguardie artistiche della seconda metà del novecento.).
“Pink, Red, Black Sweater.” nasce dall’incontro di tre ragazzi. Flavio, Mauro Bertarelli e Pit Beat si sono conosciuti frequentando gli stessi concerti e dopo essersi scambiati le rispettive produzioni per Flavio e Mauro è stato quasi spontaneo creare un progetto insieme: i “Kerres” nel 2000 (Nome preso dalla divinità pagana dei popoli sanniti simile a Cerere per i latini. In duo hanno fatto un solo concerto nel duemilauno a “Scissuration”, festival di nuove culture e classicismo a Gaeta, Latina. Promuovendo non musica in sé, ma istallazioni sonore, ready–made di stilemi dalla classica contemporanea al folk popolare. Il progetto di non facile promulgazione è poi decaduto, ma la collaborazione è continuata sfociando in cortometraggi, happening, documentari e lavori per televisioni private.). Con l’arrivo risolutivo di Pit–Beat, un altro giovane arrabbiato, autodidatta interessato alle più svariate forme d’arte, ma principalmente alla musica elettronica associata al video nascono i PRBS. Forse per confermare un amicizia, forse per non buttare via gli sforzi o forse per contrapporci alle politiche di prostituzione spicciola dell’intera scena musicale (colta e non). I ruoli sono liberi, spesso chi suona la chitarra in un pezzo suona un sintetizzatore in un altro o una percussione; il tutto spesso elaborato al laptop, ma rigorosamente suonato dal vivo. I riferimenti ad altri artisti possibili seppur labili sono (solo qualche nome): The Fall – NEU! – Trobbling Gristle – Albert Ayler – Derrick May – J. D. Salinger – Kenneth Anger – Alvin Lucier – Nam June Paik – Teo Macero...

Parallelamente alla produzione sonora i PRBS portano avanti anche l'estensione in ambito visuale del progetto che ha concretezza in una video-istallazione performativa: “elementare drive” e prima ancora di “Dentro al gelo”. youtu.be/lXS7hGHsD0E

Recensione apparsa sul numero 85 di Blow Up nel giugno 2005 PINK, RED, BLACK SWEATER Four tone of... • CD-r • 14t - 54:52 Il terzetto - Flavio, Pit Beat e Mauro Bertarelli... questa è una mascherina che conosciamo, mi sa... - della Val di Sangro propone - era ora - un rock sperimentale, di quello che “accade” dopo la dissoluzione degli assetti tradizionali. Rumorismo fluido e “simbolico” dove si mescolano fields recordings, strumenti acustici e vari livelli tecnologici (Dolphins). Ascolti-visioni tridimensionali, con sonorità multistrato (Film Works). La canzone rock si risveglia accozzaglia di conati (Nouvelle) e rumori parassiti (The End). Oppure si trasforma in congegno ritmico minaccioso e incombente dietro chitarre e tastiere ignare (Gasp!). C'è anche il deliquio tra il free e il minimalismo organico (Marcia). Fluxus, This Heat, You Fantastic, Illusion of Safety e Cappuccetto Rosso sono tutti insieme nei quindici minuti di (Four Tone), schiccheria da erstwhile freak. (7+)

All'epoca Flavio adottava lo pseudonimo di “Claudia;” e Mauro Bertarelli di “Stimmung” per i progetti di sperimentazione elettro-acustica.

credits

released October 15, 2004

Pink, red, black sweater are:

Antonio Giannantonio aka Mauro Bertarelli
geographissues.blogspot.com

Raffaele Mastrovincenzo aka Pit Beat
raffaelemastrovincenzo.blogspot.it

Flavio Scutti
www.chincaglie.altervista.org

A short documentary about the recording of "elementare drive", sunday 28 august 2005
youtu.be/czeVzR2Vj_0

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about

Flavio Scutti Milano, Italy

Flavio Scutti is a producer of video and sound digital art. He started to be interested in computer graphics as a teenager, when he bought a Commodore Amiga. Since 1995 he's leading researches about new and experimental audio-visual languages, through the study of electronic systems.

www.chincaglie.altervista.org
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