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Carganico

by Flavio Scutti

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Carganico 25:36
2.

about

Sound installation for an exhibition of Barbara De Ponti

VIDEO
vimeo.com/120790523

To Identity. Processo come strumento di progetto
5 febbraio 2015 – ore 15.00 conferenza – ore 18.30 inaugurazione mostra

Casa dell’Architettura, Roma
piazza Manfredo Fanti 47

La Casa dell’Architettura presenta To Identity un progetto di Barbara De Ponti dedicato alla storia dell’ex Acquario Romano a cura di Antonio Luigi Stella Richter.
I numerosi interventi in mostra, di cui alcuni site specific, raccontano come questa pratica artistica si serva di strumenti messi a disposizione dallo studio d’archivio, dall’antropologia, dalla geografia applicati all’oggetto architettonico ed esplori ciò che dietro l’architettura si cela, svelando aspetti sociali e di relazione con la città, spesso dimenticati o nascosti dal cambio d’uso e dal trascorrere del tempo.
La sera del 5 febbraio la mostra si arricchisce della presenza del performer Pino Calabrese in Route to Identity e del sound Carganico project di Flavio Scutti.
Precede l’inaugurazione la conferenza Il processo come strumento progettuale, su ciò che, al tempo stesso, è mezzo e fine della pratica artistica. Il dibattito tra voci di differenti discipline ospiterà Pio Baldi, Matilde Marzotto Caotorta, Ermanno Cristini, Barbara De Ponti, Flavio Scutti, Antonio Luigi Stella Richter con la partecipazione di Claudio Greco.

“Le caratteristiche dell'Acqua Marcia tanto lodate dagli antichi attirarono l'attenzione di Pietro Carganico, piscicoltore di Como, e lo indussero a ricercare un sito adatto alla costruzione di uno stabilimento ittiogeno ed acquario a Roma: "Per quanto abbia studiato le acque di Roma, solo l'Acqua Marcia per la sua bassa temperatura è indicata eminentemente per la nascita dei pesci sani e robusti e principalmente per la preziosa famiglia delle trote e dei salmoni".

Scartate le prime ipotesi di Fontana di Termini e di via Nazionale, il Consiglio comunale deliberò il 12 luglio 1882 la concessione gratuita al Carganico di un'area pubblica in piazza Manfredo Fanti per la costruzione di un acquario e di una scuola pratica di piscicoltura. Fu prescelta quindi la zona di espansione edilizia dell'Esquilino già individuata come tale dall'Amministrazione Pontificia, ma realizzata dopo il 1870 con ardore e voracità, rinnovati dal grande programma edilizio connesso al trasferimento della capitale del nuovo Stato unitario da Firenze a Roma. L'urbanizzazione della zona fu un tipico prodotto di quegli anni. I fabbricati del tutto privi delle decorazioni a stucco in uso nell'epoca, i cortili, l'intonaco ocra e i pochi balconi della prevalente edilizia popolare, case d'affitto a 4 0 5 piani, si alternarono ad edifici signorili opera di celebri architetti quali Piacentini, Koch, Carnevali. Unici edifici pubblici di fine ottocento la chiesa di S. Antonio da Padova e l'Acquario di Ettore Bemich.

L'Acquario a Roma fu quindi realizzato nel periodo che va dall'unità d'Italia agli anni ottanta quando, secondo gli indirizzi di Quintino Sella, si cercò di dare alla città una nuova connotazione superando l'ostracismo al "moderno" in auge sotto il suo precedente sovrano e dotandola di quelle istituzioni e attrezzature scientifiche funzionali al compito di Capitale di uno stato moderno e liberale.
Ottenuta la concessione dal Comune, Carganico potè procedere alla realizzazione pratica della sue idea, illustrata nel Programma e statuto della Società Romana di piscicoltura ed acquario che prevedeva la creazione di una struttura polifunzionale con una scuola di piscicoltura, un acquario e uno stabilimento ittiogeno produttivo associati ad un'altra struttura per l'allevamento ittico operante nel lago di Nemi Lo stabilimento doveva produrre pesce adatto ad una alimentazione a costi bassi, "con ruscelli per lo schiudimento delle uova, e con bacini per l'allevamento dei pesciolini disposti tanto per la vendita a chi vorrà popolare le proprie acque, quanto per essere da noi gettati a suo tempo a crescere ed ingrossare nel lago di Nemi... Il nostro Stabilimento poi non solo metterà in commercio uova e pesciolini indigeni e forastieri per chi vorrà popolare le proprie acque, ma farà anche vendita del grosso pesce vivo destinato alla cucina. E per questo i laghetti del nostro giardino saranno sempre forniti di qualche migliaio di kilogrammi di pesci di qualità ricercata, che noi vi Importeremo, ed il buon gustaio non ci farà cattivo viso, perché noi sapremo nella loro prigionia migliorarne le carni, come si fa coi polli nella stiai". Associata allo stabilimento la scuola pratica di piscicoltura, con corsi annuali e l'Acquario "Attraverso a quei nitidi cristalli cento pittoresche e naturali scene ci attirano a studiarvi i misteri della vegetazione e della fauna marina, lacustre e fluviale, la cui vita si agita in limpide acque fra variate scogliere, ghiaiati fondi, e verdeggianti erbe acquatiche".
Carganico non trascurò nemmeno il fine ricreativo ad uso di un più vasto pubblico: "Quest'ampia sala capace colla sua platea,
palchetti e loggie di circa duemila persone, può essere destinata per trattenimenti vocali-istrumentali, per adunanze, esposizioni enologiche, e soprattutto per esposizioni di fiori, mercè l'annesso giardino...'" e la possibilità di praticare la pesca sportiva nel laghetto del giardino "Questi piccoli laghi sempre alimentati da fresche e pure acque correnti, saranno aperti alla pesca, che i visitatori potranno esercitare, trovandovi un gradito divertimento, mentre potranno mandare il pesce pescato alle loro cucine, o a quella del nostro caffè restaurant aperto nel giardino.

Nel 1884 inizi6 la costruzione dell'Acquario su progetto di Ettore Bernich (Roma 1845? - Napoli 1914?) architetto romano, già autore del primo progetto di Acquario a Vla Nazionale. I lavori di muratura terminarono a metà del 1885 ma l'inaugurazione fu più volte rinviata per difficoltà finanziarie che si fecero sempre più pressanti al punto che Carganico fu costretto a cedere la concessione e gli immobili alla Società Anonima dell'Acquario Romano probabilmente formata dagli stessi precedenti finanziatori. L'inaugurazione - avvenuta il 29 maggio 1887 - ebbe vasta risonanza sui giornali romani La Capitale, Il Messaggero, Capitan Fracassa, Il Fanfulla, Il Cracas, Osservatore Romano e L'Illustrazione italiana che nell'occasione pubblicò le poche immagini rimaste dell'edificio, ingresso e giardino opera del disegnatore Dante Paolocci e una foto della sala interna Per dare adeguata risonanza all'apertura dell'Acquario fu anche stampato un manifesto cromolitografico disegnato da Giuseppe Marchetti (Roma 1844 - ivi 1908) che raffigura l'Arte che conduce i pesci a Roma mentre Tritoni e Sirene cercano di impedirlo. Tutti entusiasti e positivi i commenti sulla stampa, per la bellezza dell'edificio, del suo apparato decorativo e per l'originalità di un'iniziativa che voleva conciliare scienza, produzione e divertimento.
L'utilizzo dell'Acquario come sala da concerti ebbe quasi subito inizio, annunciato dal L 'Osservatore Romano del 3 luglio 1887 nella Cronaca cittadina: "Domani sera all'Acquario romano, dalle ore 6 alle 9 pom. suonerà il concerto musicale romano diretto dal maestro Ruiti" mentre, per il carnevale del 1888, il 9 febbraio il quotidiano avverte i lettori "Acquario romano. Questa sera si inaugurano anche qui i grandi veglioni, che non potranno riuscire brillantissimi, per la vastità e ricchezza dei locali, illuminati a luce elettrica".
La breve attività scientifica e didattica dell'Acquario durò solo fino al 1899 diretta da Decio Vinciguerra, ittiologo genovese. Ben presto venne anche abbandonata l'attività di piscicoltura mentre si intensificava l'uso dell'edificio per manifestazioni di vario genere, veglioni, esposizioni agricole, trattenimenti di pattinaggio. Il Comune mise quindi in mora la Società dell'Acquario Romano richiedendo la restituzione dell'area concessa "per uso esclusivo di stabilimento ed insegnamento pratico di piscicoltura e acquario colle relative industrie"' e ne rientrò in possesso alla fine del 1891.
La stima effettuata per conto del Comune il 24/4/1894 è sicuramente la descrizione più completa dei fabbricati e del giardino, utilizzabile, per l'ampiezza e l'esaustività della relazione, anche per lo studio degli elementi architettonici.
Si susseguirono quindi svariati tentativi di utilizzo della struttura: dal progetto di trasformazione in bagni pubblici nel 1895, alla convenzione firmata il 20 dicembre 1900 tra Comune, Ministero dell'agricoltura e del commercio per utilizzare temporaneamente i locali per i lavori di spoglio del IV censimento della popolazione e successivamente riutilizzarlo come stabilimento di piscicultura e museo di pesca in collaborazione con il Museo di Zoologia dell'Università di Roma. La concessione aveva la durata di nove anni, ma non fu utilizzata.
Dal 1908 1'Acquario fu destinato a spettacoli teatrali e cinematografici, fino al 1930 quando si perse ogni traccia della originale idea del Carganico di una struttura polifunzionale aperta anche al pubblico e l'edificio fu adibito prima ai servizi del Governatorato e successivamente a deposito per gli scenari del teatro dell'Opera. Sgomberato alla fine del 1984 per l'inizio dei lavori di restauro ad opera del Comune è stato per anni utilizzato come sede di convegni e conferenze. Attualmente è la sede della Casa dell'Architettura.
Le poche immagini coeve dell'Acquario Romano sono opera di Dante Paolocci (Civitavecchia 1849 - Roma 1926) corrispondente-disegnatore da Roma de L'Illustrazione italiana per circa trent'anni Paolocci trasmetteva a Milano, sede dell'editore fratelli Treves, circa una o due tavole a settimana, disegni, fotoincisioni e servizi fotografici sugli eventi e personaggi di Roma Capitale.
Per l'inaugurazione dell'Acquario disegnò il prospetto e l'ingresso principale che, insieme con la raffigurazione sulla parete di sinistra dell'atrio dell'edificio, costituiscono l'unica documentazione visiva rimasta della situazione originaria.
Un portichetto ionico (ora demolito) su Via Carlo Cattaneo segnava l'ingresso principale, in asse con il prospetto dell'edificio, raggiungibile percorrendo due ponticelli rustici che scavalcavano il laghetto. Sentieri laterali si inoltravano nel giardino, costeggiando il laghetto, tra scogliere, aiuole e i resti archeologici dell'Agger servianus, antiche mura romane di epoca repubblicana. Una recinzione (poi demolita) in bassa muratura, con infisse aste di ghisa, circondava il giardino, interrotta da altri due ingressi laterali su via Principe Amedeo e Principe Umberto. All'interno, in posizione eccentrica, è situato l'Acquario edificio pubblico di aspetto monumentale dagli evidenti riferimenti archeologici al Pantheon e al Colosseo. Profondo conoscitore dell'antichità classica, in particolare romana, Bernich utilizza la tipologia dell'anfiteatro per il corpo cilindrico e quella dell'arco trionfale e del ninfeo per l'avancorpo. Il corpo cilindrico è scandito da semicolonne con capitello dorico nella zona inferiore a bugnato rustico e da paraste corinzie nella superiore a bugnato liscio. L'intera decorazione dell'avancorpo si ispira a soggetti marini: ai lati della nicchia centrale con calotta a conchiglia si trovano due edicole ornate dalle statue allegoriche della Navigazione e della Pesca, con i frontoni triangolari sormontati da tondi a rilievo tra due cariatidi. Forte il risalto decorativo del fregio della cornice di coronamento con delfini, tridenti, conchiglie e palmette, identico a quello delle terme di Agrippa al Pantheon. Sopra la cornice si innalza il gruppo finale in malta, ora mutilo, raffigurante il carro di Venere trainato da un tritone e una nereide.”

Il testo dell'editoriale di Barbara Mussetto è estratto dal catalogo della
Mostra Roma città dell'acqua [P 365-369] allestita in Casanatense nel
1994.

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Flavio Scutti Milano, Italy

Flavio Scutti is a producer of video and sound digital art. He started to be interested in computer graphics as a teenager, when he bought a Commodore Amiga. Since 1995 he's leading researches about new and experimental audio-visual languages, through the study of electronic systems.

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